architetti e spazi cavernicoli
« …e tirato dalla mia bramosa voglia, vago di veder la gran copia delle varie e strane forme fatte dalla artifiziosa natura, raggiratomi alquanto infra gli ombrosi scogli, pervenni all’entrata d’una gran caverna;
dinanzi alla quale, restato alquanto stupefatto e ignorante di tal cosa, piegato le mie reni in arco e ferma la stanca mano sopra il ginocchio, e con la destra mi feci tenebre alle abbassate e chiuse ciglia;
e spesso piegandomi in qua e là per vedere se dentro vi discernessi alcuna cosa; e questo vietatomi per la grande oscurità che là entro era.
E stato alquanto, subito salse in me due cose, paura e desiderio;
paura per la minacciante e scura spilonca, desiderio per vedere se la entro fusse alcuna miracolosa cosa… » Leonardo da Vinci
La caverna rappresenta la prima acquisizione di spazio da parte dell’uomo nella sua evoluzione. L’homo habilis circa 2 milioni di anni fa abbandona i rami e gli alberi ,acquisisce la nozione di spazio ed entra in una cavità naturale per porsi in condizione attiva, ovvero per variarne la connotazione fisica e vivere la medesima. L’uomo utilizza le pareti ed il calpestio, vive la cavità e comincia ad incidere e modellare gli spazi interni. Essa fin dal principio non è stata unicamente involucro ma spazio da plasmare secondo le esigenze al fine di abitarlo.
All’entrata della cavità venivano poste delle pelli su rami ed arbusti per difendersi,proteggersi e preservare il fuoco dalle intemperie. In tal modo le cavità potevano diventare anche ambiente riscaldato.
Questa capacità di trasformazione viene migliorata con l’homo erectus e con l’homo di Neanderthal, infine il sapiens ed il cro-magnon dopo un periodo di incubazione che dura circa un milione di anni inseriscono nelle abitazioni le prime forme di attività artistica. L’arte come linguaggio, comunicazione ed espressione di stati d’animo è ciò che divide il genere umano dagli altri primati e le testimonianze lasciate rappresentano il senso estetico che è nel nostro patrimonio all’interno del DNA.
Le pitture, eseguite con gusto pittorico-artistico che in alcuni casi stupisce, venivano eseguite in ambienti oscuri e nelle parti più profonde delle cavità, ipotizzando una ritualità magica affidata alle medesime.
E’ necessario fare una breve premessa e mettere in evidenza alcune idee senza le quali diventa arduo trattare di caverne senza sfociare nel mito :
Le testimonianze e le tracce del passato preistorico rappresentano il 95% della storia dell’umanità ma sono state sostanzialmente annullate ed obliterate negli ultimi 500 anni appena trascorsi. Tutto quanto realizzato dall’uomo in questi lunghissimi periodi pre-storici è come se non appartenessero al genere umano e non fosse degno di essere ascritto alla storia dell’umanità.
Come sarebbe stata la nostra storia e la lettura del passato senza l’omologazione dell’umanesimo quattrocentesco?
Per tale motivo si propone una plurima lettura:
- Si vuole necessariamente evitare una analisi formale-funzionale della caverna in quanto la stessa non può essere ascritta ad opera di architettura.
- Portare in evidenza le potenzialità concettuali della cavità come spazio organico .
- Indagare il messaggio architettonico legato alla informalità ed alla anti-geometria dello spazio abitativo cavernicolo.
- La caverna come pensiero continuo che persiste ancora oggi nell’inconscio e nelle idee inesplorate e misteriose del nostro intelletto.
- La caverna come produzione di spazio vissuto e scavo dall’interno.
La casa di Adamo (sulla Terra)
Il lavoro di coloro che si sono confrontati con lo spazio cavernicolo per la costruzione dell’architettura implica il totale azzeramento di tutte le connotazioni intellettualistiche per spostare gli interessi verso l’evento realizzato attraverso l’irripetibilità del gesto.
“Cade la stessa nozione di “progetto” quale si è maturata nella tradizione, e suona quasi ridicola quella “cultura del progetto” sulla quale si sono versati fiumi di parole fino alla penultima decade del XX secolo. E’ come una macroscopica spazzatura di pseudoconcetti e teorie astratte, attuata nel giro di pochi giorni. Non c’è più un “progetto” da realizzare: adesso l’architettura viene progettata realizzandola, nel corso del suo formarsi.” Bruno Zevi. Prolusione al Congresso INARCH 2000
“Nella poetica dell’informale l’evento si ribella al calcolo preciso della società industriale, operazionegiudicata sempre troppo fredda e asettica, e tende a dimostrare la logica del caso. Questadimostrazione, nel ribaltare il sistema delle aspettative, apre grossi dubbi su ciò che sia da considerarsipiù arbitrario: se la logica o il caso, se quei linguaggi in grado di produrre accordo e programmabilitàanche esecutiva, oppure quegli altri derivanti dalla sovrapposizione fenomenologica dei materiali e delleforme appartenenti alle circostanze contingenti di ciascuna architettura. In esse la ‘funzione prima’, oprestazionale, non vuole essere giudicata corretta sintatticamente, preferendo esibire una totale libertàcompositiva che produce una condizione di ‘non finito’ .” Massimo Fiorido
Gli architetti della prima età cristiana negli spazi continui dei percorsi catacombali.
Tempio di Vardzia
Tomba di Agamennone
Si tratta di una camera semi-sotterranea a pianta circolare, con una copertura a sezione ogivale, realizzata con massi progressivamente aggettanti (falsa volta). È alta tredici metri, mentre il diametro misura 14,50 metri: per trovare una costruzione in muratura con una copertura voltata altrettanto ampia si deve scorrere gli edifici conosciuti fino al Pantheon, costruito 1400 anni dopo. Grande attenzione fu posta nel posizionamento delle enormi pietre, sia per garantire la stabilità alla volta alle forze di compressione del peso, sia per ottenere una superficie interna perfettamente levigata, dove un tempo dovevano risaltare le decorazioni in oro, argento e bronzo.http://it-it.facebook.com/pages/Tomba-di-Agamennone/106532089409798?v=info
Tempio di Ellora
The caves at Ellora were carved out of the vertical face of the Charanandri hills between the 6th and 10th centuries. The carving work began around 550 AD, about the same time the Ajanta Caves (100km northeast) were abandoned. The Ellora Caves were built at time when Buddhism was declining in India and Hinduism was beginning to reassert itself. The Brahmanical movement was especially powerful under the patronage of the Chalukya and Rashtrakuta kings, who oversaw most of the work at Ellora – including the magnificent Kailasa Temple built in the 700s. The last period of building activity took place in the 10th century, when the local rulers switched allegiance from Shaivism (Hinduism devoted to Shiva) to the Digambara sect of Jainism. The coexistence of structures from three different religions serve as a splendid visual representation of the prevalent religious tolerance of India. For this reason and others, the Ellora Caves were designated a UNESCO World Heritage Site in 1983.http://www.sacred-destinations.com/india/ellora-caves
Tempio di Ajanta
Il Pantheon (Tempio di tutti gli dei) rappresenta lo scavo della materia dall’interno con un involucro esterno passivo.
Una enorme caverna la definisce E.A.Gutkind.
A. Riegl: La prima opera imperiale romana che risolve il problema dello spazio interno trattato come materia…………
Tempio di Minerva Medica
Santuario del Sacro Speco a Subiaco
Gian Lorenzo Bernini
Giovanni Battista Piranesi
Thomas De Quincey, Confessioni di un oppiomane,trad. it.: Einaudi, Torino, 1973 (1822): “… Molti anni fa, mentre stavo esaminando le Antichità di Roma, di Piranesi, Mr. Coleridge, che mi era accanto, mi descrisse un insieme di tavole di quell’artista… che registrano lo scenario delle sue visioni durante il delirio causato da una febbre: alcune di loro (descrivo solo il ricordo dell’esposizione di Mr. Coleridge) rappresentano un grande ambiente in stile gotico, sul cui pavimento si levava ogni specie di attrezzi e macchinari, ruote, cavi, pulegge, leve, catapulte, ecc., ecc., che esprimono enorme potenza che cresce e supera le resistenze. Strisciando lungo i lati delle pareti, potevate percepire una scala; e su di essa, accarezzando il suo percorso verso l’alto, c’era Piranesi stesso: seguite le scale un po’ più su e percepite che arrivate ad una improvvisa brusca interruzione, senza alcuna balaustra e che non permettere di salire ancora verso lui che aveva raggiunto l’estremità, tranne che negli abissi sotto… Ma sollevate ancora i vostri occhi e percepite una seconda rampa di scale più su: sulla quale Piranesi è percepito ancora, ma questo volta si leva in piedi sul bordo stesso dell’abisso. Sollevate ancora il vostro occhio e si vede un volo più aereo di scale: ed c’è ancora il povero Piranesi occupato ai suoi lavori di ispirazione: ed e così via, fino che le infinite scale ed Piranesi non sono entrambi persi nell’oscurità dell’ambiente…http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Piranesi
Antoni Gaudi
Hans Poelzig
Le Corbusier
Frederick Kiesler
Hans Scharoun
Hermann Finsterlin
Reima Pietilä
Andrè Bloc
Kas Osterhuis
Frank Gehry